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“La tua vita consumata” nasce prendendo spunto da una delle poesie contenute nella III Sezione di “Meriggi ed ombre” del libro di Eugenio Montale: “Ossi di seppia”. L’estrapolazione di una frase dalla poesia “Marezzo” diventa sintesi del sentire comune in determinati periodi della propria vita. Il materiale con cui è stato realizzato è simbolo di gravità e riprende il saturnismo tipico di chi lavorava il materiale presente con cui è stata realizzata la scultura.